sabato 9 novembre 2013



 DOLCE ATTESA per chi?
di Betta Cianchini

regia di Marco Maltauro
con Giada Prandi e Cristiana Vaccaro

Musiche originali Stefano Switala - Light designer Luca Carnevale

Scene Tiziana Liberotti - Costumi Chiara Paramatti
Assistente alla regia Francesca Blancato

Produzione Aut-Out

dal 19 novembre al 1 dicembre
Teatro dell'Orologio
Via dei Filippini 17/a - Roma


Torna per la seconda stagione "DOLCE ATTESA per chi?" la commedia teatrale brillante, che attingendo da dinamiche sociali e quotidiane racconta con ironia e sarcasmo, la condizione di tante giovani donne che oggi vorrebbero intraprendere il percorso della maternità. Un percorso spesso tortuoso, fatto di difficoltà che si incontrano non solo dopo il parto, ma fin dall’inizio, quando si comincia anche solo ad ipotizzare la così detta “dolce attesa”.

“Il famigerato orologio biologico si è inceppato o forse le donne italiane hanno paura di farlo suonare?”. La pièce, diretta da Marco Maltauro ed interpretata da Giada Prandi e Cristiana Vaccaro, porta in scena proprio questa fase cruciale e delicata di cui non si parla abbastanza.

Oggi gran parte delle coppie italiane tra i 30 e i 40 anni si interrogano sul dilemma fondamentale della loro vita: FARE UN FIGLIO SÍ O NO?

La risposta a questa cruciale domanda, ovviamente, avrà un forte impatto sulla vita delle future madri e dei loro compagni: momenti di paura, sconcerto, solitudine e pericolosissimo nervosismo. La paura di non essere all’altezza, l’insicurezza data dalla precarietà del lavoro e dall'inesistenza di una rete sociale adeguata, provoca soprattutto nella donna un senso di malessere che normalmente viene mascherato e non metabolizzato, ma affiora, serpeggia, influisce su scelte e stati d’animo.


Il progetto nasce sulla scia del grande riscontro dello spettacolo “Post Partum” dove la stessa autrice Betta Cianchini trattava il tema della depressione post gravidanza conosciuta anche come maternity blues. “La mole di messaggi e testimonianze di donne (e non solo) che hanno raccontato le loro tragicomiche avventure mi hanno dato lo spunto per studiare e nel mio caso anche ricordare, cosa avviene prima del grande giorno!” – spiega l’autrice che per il progetto DOLCE ATTESA per chi? ha indagato qual è stato nel 2012 il rapporto che la donna ha con il proprio desiderio di maternità. Un desiderio troppo spesso represso, ignorato o accantonato per cause di forza maggiore.


Sinossi

Bianca è una trentenne precaria nel lavoro e nell'amore.

Ha un contratto “a progetto” ma progetta di avere un contratto; sogna il marito ideale, ma è innamorata di un “cervello prossimo alla fuga”...

E allora, cosa accade se inizia a desiderare un figlio ed una famiglia?

Nasce in Bianca una vera e propria diatriba fra la testa e la pancia, un confronto spietato e surreale fra la sua parte più razionale e positiva e quella più istintiva e cinica.


Lo spettacolo si snoda tra una serie di interrogativi quotidiani da cui scaturiscono risate amare e considerazioni sulla vita di una donna alle prese con le sue paure e le incertezze. Si può fare un bambino con un compagno ricercatore precario che medita l'espatrio? Meglio rimanere o no?
Cosa fare se non si hanno dei nonni a disposizione?
Come conciliare il desiderio di maternità con il lavoro?
Ironia certo, ma con una buona dose di spunti di riflessione su una realtà tutta italiana. Non manca poi la follia delle “mission impossible” per accedere ad analisi mediche durante la gravidanza… perché non parlarne? Nello spettacolo sarà infatti inserita la registrazione di una reale telefonata all’ospedale per tentare di fissare un appuntamento e riuscire a fare un’amniocentesi.

DOLCE ATTESA per chi?” è uno spaccato crudo, reale e poco conciliante che, grazie a un'ironia molto femminile, farà riflettere su tematiche alle quali non potranno sottrarsi neppure i futuri padri.


NOTE DI REGIA

Bello fare figli. Ma preparatemi una società che sostenga una mamma che non ha garanzie di un futuro neanche per sé. Le donne, specie avvicinandosi ai quaranta, almeno le donne di questo copione, mi sembrano dei soldati che si preparano ad una lotta dura e ingiusta. La guerra è l’invenzione dell’uomo per distruggere l’uomo. Qui, nella mia regia, rappresenta la fatica delle donne per far nascere umanità. Prima assistiamo alla guerra fredda col maschio, e il cattivo esito di tutti i tentativi diplomatici, poi l’attacco, cioè l’atto sessuale, a cui segue non un trattato di pace ma una gravidanza come guerriglia.. Non è una rappresentazione rassicurante, ma rassicurare non è tra i compiti del teatro. Sulla scena, alla fine, si scopre del tutto il gioco del teatro e le due attrici, che potrebbero essere future madri, s’interrogano: figlio sì, figlio no. Soltanto ammettere la domanda è un lieto fine. Ed è indicativo, secondo me, che delle due donne sia quella ricca la positiva, la pacifista. È facile esserlo quando si sta al sicuro. Ecco perché questa mia apocalittica regia. Del resto si dibatte del futuro. O della fine del futuro.

Marco Maltauro



HANNO DETTO DI NOI


Paese Sera on line - Cultura e Spettacolo
Dolce attesa per chi? Storia di maternità precaria
di Federico Longo
Un racconto costruito sulla quotidianità che si snoda tra interrogativi, risate amare, considerazioni sulla vita, paure e incertezze. (...) Fare un figlio oppure aspettare? E’ un interrogativo che troppe coppie oggi sono costrette a porsi. Su questo dilemma e su quello dell’inesorabile “orologio biologico” è giocata Dolce attesa per chi?. Piccola e divertente pièce teatrale scritta da Betta Cianchini, diretta da Marco Maltauro, interpretata da Giada Prandi e Cristiana Vaccaro.


Vociromane - Corriere.it
Un figlio da precari, sì, no, quando?
di Ester Palma e Flavia Fiorentino


una commedia, intelligente e ben fatta che, già nel titolo “Dolce attesa per chi?” ci fa subito capire che la tanta sospirata attesa è veramente dolce e serena soltanto per poche (…) Qui sono gli attori Giada Prandi e Cristiana Vaccaro (soggetto di  Bianca Cianchini, regia di Marco Maltauro) che, attraverso l’ironia e il sarcasmo giustamente dosati, danno voce a un disagio condiviso da tante giovani donne.


Saltinaria.it
Dolce attesa per chi?
di Andrea Cova


"DOLCE ATTESA per chi?" è un testo-verità, di profonda valenza sociologica e indiscutibile attualità, che indaga tra le pieghe della maternità, percorso spesso molto più accidentato e tortuoso di quanto una certa iconografia tradizionale, zuccherosa e romantica, sembrerebbe aver inculcato nel corredo cromosomico di innumerevoli generazioni di future mamme. Un viaggio spietato e a tratti inquietante, raccontato con una vena ironica acuminata ed originale, attraverso il confronto serrato tra due interpreti di grande forza e carisma.

Il grido.org - Teatro

Dolce attesa per chi? di Deborah Ferrucci


Le due interpreti di “DOLCE ATTESA per chi?”, Giada Prandi (la bionda romantica e ansiosa) e Cristiana Vaccaro (la bruna vogliosa), le Thelma e Louise ‘de noantri’, le rappresentano tutte con ironia, affrontando in modo ‘militaresco’ l’argomento più bello e più spinoso del femminile: la maternità. (...) “DOLCE ATTESA per chi?”, testo scritto da Betta Cianchini e diretto da Marco Maltauro, scorre in maniera scoppiettante, ritmica, con precisione dei ruoli, diventando condivisibile senza essere ruffiano, senza ovvietà. Non era semplice. Brave Giada Prandi e Cristiana Vaccaro.




La repubblica degli stagisti.it

Dolce attesa per chi? In una commedia la maternità ai tempi del precariato di Ilaria Mariotti
La rappresentazione romana del 24 febbraio, l'ultima per il momento, è stata un susseguirsi di applausi e risate. Perché, nonostante la tematica forte e a un passo dal dramma, la storia è affrontata con leggerezza e ironia. Nella messa in scena si assiste a uno sdoppiamento della personalità di una ragazza incinta, a due visioni - una cinica e l'altra più romantica - della maternità. (…) Difficile dire chi vincerà tra la parte sentimentale e quella razionale di Bianca, fra testa e cuore: le battute rivelano tutto il nervosismo di chi non sa se sarà all'altezza del compito di essere madre e avverte un malessere di fondo difficile da celare. (...) La divertente pièce offre alcune risposte, con una interpretazione sarcastica ma briosa della vita.(...) Comica la scena in cui snocciola la lista dei gadget 'di lusso' che allietano la sua gravidanza: dalle calze contenitive alla panciera, niente costa meno di 30 euro: cifra proibitiva per la povera Bianca. Per la coppia precaria neanche l'assistenza sanitaria è un diritto: ci vogliono mesi per una visita, ed è un colpo azzeccatissimo quando in scena si ascolta la registrazione di una vera telefonata al cup del servizio sanitario nazionale. L'attesa per un appuntamento diventa eterna.

4arts 
La maternità senza peli sulla lingua
di Francesca Bellino

E’ davvero raro trovare nel teatro di oggi un testo autentico come quello di Betta Cianchini che, senza peli sulla lingua, racconta le dinamiche sociali, psicologiche e umane che riguardano la condizione delle donne che vivono la maternità nell’Italia odierna, con un’ironia e un sarcasmo disarmanti. Chi decide di intraprendere il percorso della gravidanza scoprirà sin dal primo giorno che non si tratta di una passeggiata, ma di un tragitto tortuoso e pieno di paradossi, tema ben sviluppato dallo spettacolo prodotto da Aut-Out, diretto da Marco Maltauro e interpretato dalle brave Giada Prandi e Cristiana Vaccaro.

Oltrecultura.it
Armiamoci e partoriamo
di Raffaella Pisanu 
 

Il lavoro offre interessantissime e pertinenti osservazioni sul tema della maternità, inscenando dubbi, resistenze, malcelate perplessità e terribili insicurezze di una precaria trentasettenne (Bianca) che si rivela determinata, coraggiosa, forse un po' utopica di questi tempi, ma sicuramente accattivante e fondamentalmente vincente agli occhi del pubblico(....)Di fatto, oggi, quella che viene comunemente definita "dolce attesa" non è per niente dolce, né facile; ci sembra quindi non solo adeguata, ma efficacissima la metafora della gravidanza come un periodo di stressante leva militare (anche nelle terminologie).Le dinamiche belliche ben rappresentano le sfide moderne alla naturale voglia di procreare: di carattere economico, innanzitutto, ma andando a fondo i soldi e la famigerata "crisi" sono un alibi ormai condiviso e inflazionato per non mettersi in gioco in modo personale e pienamente consapevole su scelte di vitale importanza. (…) In ogni caso l'atmosfera che viene a crearsi sul palco è davvero speciale (…) soprattutto perché grazia e freschezza delle interpreti sublimano un testo di per sé divertente e ironico, a metà tra il realistico e l'onirico.



Domenica 24 novembre, a  fine spettacolo, è previsto un dibattito sulle tematiche sociali legate alla maternità e la premiazione del video vincitore del contest online  "la mia dolce attesa" https://www.facebook.com/dolceattesaperchi/events

 



INFO E PRENOTAZIONI: 
Teatro dell'Orologio
Via dei Filippini 17/a
Sala Mario Moretti
Tel. 06/6875550
Orario spettacoli
mar/sab h 21.15
dom h 17.45

Comunicazione Ufficio Stampa
Arianna Pasquale
338.935872

Founraicing
Oriana Rizzuto